Cilo: C'è un concetto per il futuro?

Un tempo Cilo era il marchio di punta delle biciclette svizzere guidate da rinomati ciclisti professionisti svizzeri come la leggenda del ciclismo Hugo Koblet e altri ciclisti svizzeri famosi e di successo come Ferdy Kübler o più tardi Beat Breu. Un tempo Cilo era il marchio di biciclette della Svizzera, soprattutto negli anni '50, '60 e '70. Ma l'azienda, con sede nella regione di Losanna, è fallita nel 2002. Il nome Cilo è quindi anche un'abbreviazione di "Cycles Jean Lausanne-Oron", con la "J" sostituita da una "i".

Nel 2015, la società Colag AG ha acquisito i diritti del marchio Cilo. L'amministratore delegato dell'epoca, Alex Müller, voleva continuare i giorni di gloria di Cilo. Tuttavia, nel corso di una controversia legale, l'azienda ha cercato un partner finanziario e lo ha trovato in Constellation Capital AG. Nel 2018 è stata fondata la Swiss E-Mobility Group AG, che tra l'altro ha acquistato m-way e l'ha fusa con l'allora Colag AG, motivo per cui i diritti del marchio Cilo sono ora di proprietà della Swiss E-Mobility Group AG. In questo processo, molte persone sono venute e molte sono andate via, ma un concetto futuro per Cilo non è ancora percepibile oggi. Cilo non ha più una propria fabbrica e lo Swiss E-Mobility Group, in breve SEMG, non ha un reparto di progettazione e sviluppo. Attualmente, l'azienda fa produrre le sue nuove biciclette elettriche dal Gruppo Accell in Italia e dipende in una certa misura da questo fornitore in termini di design. Le e-bike che ne derivano sono moderne e contemporanee, ma manca ancora la cultura della leadership del passato. Sono previsti nuovi modelli per il 2021, ma non si conosce la strategia aziendale per il futuro. Verso quale futuro si sta dirigendo Cilo? Come dovrebbe procedere la produzione nei prossimi anni? E a quale posizione di mercato e immagine punta Cilo? Ci saranno di nuovo biciclette da corsa e ciclisti di successo in sella a Cilo? Non è rimasto nulla del glorioso passato.